Cookie Policy Privacy Policy Cookie Policy Contenuti che puntano alla stessa keyword: come risolvere - ScritturaSEO

Eccoci di nuovo a parlare di un tema piuttosto spinoso all’interno di una redazione di un giornale online, di un magazine o di un blog che pubblica tanti, tantissimi articoli al mese, immaginiamo una media minima di 100/120 articoli mensili! Non pochi per intenderci… 😉

Chi si occupa del coordinamento dei blogger e dei redattori all’interno di qualsiasi redazione si pone sempre questa domanda (o meglio dovrebbe porsela almeno al termine della pubblicazione settimanale): avendo già esaurito tutte le parole chiave alle quali puntare tramite i precedenti articoli è sensato rifare articoli che puntano alle stesse parole chiave o è sempre meglio ricercare parole chiave nuove da conquistare?

Contenuti che puntano alla stessa keyword

Questo è un domandone da 1000 punti! 🙂 Svisceriamo tutto per bene!

Allora, facciamo una piccola premessa:

E’ a nostro avviso praticamente impossibile pensare soprattutto in certi settori (immaginatevi i grandi magazine dei comparatori di tariffe luce, gas, internet e telefono, contenitori di notizie generiche, cronaca e attualità, ecc) di far vivere una redazione web senza mai “doppiare” il target di una determinata parola chiave.

Keywords diverse

In realtà con una certa pazienza e con una certa precisione tutto è possibile, andiamo a vedere una situazione in cui un magazine è strutturato in modo che tutti gli articoli puntino a keywords differenti l’un l’altro

Es.

“Assicurazioni Auto”. Il caporedattore decide che un redattore dovrà scrivere quest’articolo, dopodiché aggiornarlo nel tempo, e mantenerlo univoco, sotto l’egida di una sola ed unica keyword target come obiettivo da raggiungere, appunto “Assicurazioni Auto”. Questa guida diventerà l’unica in tutta la vita del giornale a puntare alla keyword “Assicurazione Auto”, le altre guide o gli altri articoli punteranno come obiettivo principale se mai a keywords correlate alla parola chiave “Assicurazione Auto”.

il fatto è che possiamo fare questo ragionamento quando:

  • il sito che gestiamo non è molto grande, e non si pubblicano più di 30/40 articoli mensili
  • il sito è un prodotto editoriale che non è un magazine o un blog vero e proprio, è un sito di informazione, una volta compilato tutto (ad esempio immaginiamo una enciclopedia online di un determinato settore, un portale turistico ecc) il contenuto è pressoché finito, o meglio non ci sarebbe la necessità di più di 4/5 aggiornamernti mensili. Stesso discorso vale per i portali, una volta completati sotto il profilo editoriale solo occasionalmente hanno bisogno di aggiornamenti e dunque di nuovi contenuti.
  • si ha un controllo costante di ciò che si ha pubblicato in precedenza, tenendo sempre a mente che l’argomento Assicurazione Auto è stato già affrontato.

Stessa keyword e 2 URL distinte

Come appena detto in apertura è giustificato eccome pubblicare più articoli che puntano anche alla stessa keyword, (ci sono giornali che hanno fatto la storia dell’editoria online in Italia in questo modo, vedi Blasting News ad esempio) tenendo però presente che quando si decide di percorrere questa via, una redazione web deve comunque ricorrere ad alcuni importanti accorgimenti:

  • tutti i contenuti che presentano la stessa parola chiave come obiettivo target devono essere interlinkati tramite una tipica “struttura a grappolo”, tutti devono possedere link interni che puntino al contenuto già meglio posizionato!

o in alternativa….

  • dopo un po’ di tempo è possibile applicare dei redirect 301 agli articoli peggio posizionati con la medesima keyword e reindirizzarli verso il meglio posizionato appunto con la stessa parola chiave.

Se “tenete a bada” queste due cosette… pubblicate pure con tranquillità anche articoli che puntano alla medesima keyword 😉

E diciamo questo per un motivo, all’interno di una redazione web che vive di “velocità” potrebbe essere una “perdita di tempo” controllare tutto ciò che è stato scritto in precedenza cercando di mantenere una certa univocità, lo si può fare, ma talvolta riscrivere un contenuto a distanza di anni che punta alla stessa parola chiave come abbiamo visto può paradossalmente servire, può dare manforte in ottica SEO anche a quello vecchio di 5 anni fa grazie a link interni e non è detto che Google non lo consideri, assolutamente, magari gli permette di acquisire migliori posizioni di quello precedente.

La questione del search intent prevale comunque su tutto

Anche perché in ambito in ambito cannibalizzazione va fatta una precisazione importante. E’ vero che puntando (e di conseguenza conquistando) due parole chiave uguali per mezzo di due URL distinte cannibalizziamo la keyword target del nostro contenuto, ma è anche vero che la cannibalizzazione non si verifica mai in tutti quei casi in cui, anche se la keyword è la stessa, i due contenuti rispondono ad un search intent totalmente diverso.

Qui sotto l’esempio della keyword “Macbook pro” è davvero significativa

Per la medesima keyword, in SERP compaiono due URL del sito ufficiale della Apple in prima pagina e non si ostacolano in alcun modo, proprio perché Macbook Pro è una keyword (come tutte le keywords del resto, alcune in maniera più evidente, altre meno) che ha un duplice search intent: informazionale e transazionale.

In questi casi, infatti la cannibalizzazione non si verifica: anzi si verifica un effetto opposto, quello di “SERP domination”, proprio perché tramite due contenuti distinti riusciamo a cogliere il search intent informazionale oltre a quello transazionale della medesima keyword.

Cannibalismo: medesima kw target e contenuti diversi

Tutto questo per dire che ci sono due correnti, c’è quella che:

  1. crede in maniera integerrima che “cannibalizzare le parola chiave” – così si chiama il fenomeno del doppione di target in termini di parole chiave espresse in più contenuti diversi fra loro – sia deleterio per qualsiasi tipo di progetto editoriale: grande, piccolo, magazine, sito di informazione ecc.
  2. chi invece dice l’opposto, paradossalmente c’è chi adora la cannibalizzazione, un po’ come dire se Google non si è accorto con quel contenuto che puntava ad “Assicurazione Auto” che meritava di stare nelle prime posizioni ecco che gliene rifilo altri 20 e vediamo che dice.